AVVIO ANNO SCOLASTICO 2022/23. NOTIZIE DI ORDINARIO CAOS DALL'USR PER IL LAZIO
SEGRETERIE REGIONALI DEL LAZIO
Avvio dell’anno scolastico 2022/23.
Notizie di ordinario caos dall’USR per il Lazio
Come sempre nel mese di agosto, fervono i preparativi per l’avvio dell’anno scolastico, che, per quanto riguarda il Lazio, secondo tradizione ormai consolidata, non si annuncia facile.
Mentre sono ancora in corso le procedure di immissione in ruolo, con l’usuale seguito di errori e rettifiche, sono iniziate anche quelle per l’assegnazione delle supplenze, mediante la scelta delle 150 scuole, tramite una macchinosa e insidiosa procedura informatica. Ciò nonostante le GPS (graduatorie provinciali per le supplenze) non siano state pubblicate in tutte le province del Lazio. Ma, anche quest’anno, come nelle passate edizioni della procedura, nelle province in cui sono state pubblicate, le graduatorie contengono errori vecchi e nuovi, a testimonianza del fatto che la procedura informatica voluta dal ministero è inefficace, come più volte denunciato dalle OOSS. Fin troppo facile la previsione di strascichi giudiziari della vicenda, che influiranno sul regolare avvio dell’anno scolastico, oltre che incidere negativamente sul diritto di graduatoria degli aspiranti docenti. Del resto, le graduatorie del Lazio comprendono circa 330.000 posizioni individuali, quindi le dimensioni del problema costituito da un ampio numero di errori sono immediatamente apprezzabili. Difficoltà, queste, che andranno a sommarsi alla prevedibile insufficiente copertura delle cattedre tramite le immissioni in ruolo, per incapienza o esaurimento delle graduatorie.
Preoccupante anche la situazione degli incarichi dei dirigenti scolastici. Mentre anche per il prossimo anno si registrerà nella nostra regione un alto numero di reggenze, molti dirigenti scolastici di origine laziale, che, a causa del carattere nazionale dell’ultimo concorso, prestano servizio fuori regione, non sono potuti rientrare, né hanno avuto chiara conoscenza dei calcoli effettuati dall’USR per il Lazio per determinare la platea dei posti disponibili. Più volte le OOSS hanno sollecitato l’USR per avere un confronto sulla materia, ma il comportamento dell’ufficio stesso è stato elusivo e reticente, e, di fatto, solo il 5 agosto, dopo la terza richiesta, è giunta una convocazione per il giorno 9 agosto, a “giochi fatti”.
Nessuna informazione ufficiale, poi, circa le modalità della ripresa dell’anno scolastico. Le OOSS, e con esse le istituzioni scolastiche e tutto il personale docente e ATA, hanno appreso solo dalla stampa l’intenzione di ripristinare il turno unico di ingresso e la fine del potenziamento del sistema dei trasporti. Nulla, nel frattempo, è cambiato in termini di agibilità e sicurezza delle aule scolastiche, in maniera tale che, di fatto, non resta che sperare che il contagio cessi di propagarsi in virtù dell’indebolimento del virus, data l’assenza di interventi strutturali, cui si somma il venire meno anche di quelli di carattere emergenziale fin qui adottati.
La grave situazione della struttura scolastica laziale, che comprende anche una gestione disattenta alle esigenze del confronto, della trasparenza e dell’informazione, si deve in misura cospicua allo stato in cui versano l’Ufficio Regionale e le relative articolazioni territoriali, in costante condizione di sottorganico, per effetto dei tagli e delle mancate assunzioni nel pubblico impiego. Roma e il Lazio sono,di fatto, due sistemi regionali, poiché la sola provincia di Roma ha una popolazione scolastica e un numero di addetti entrambi superiori a quelli di diverse regioni medio - grandi del Paese. L’insufficienza del personale addetto all’amministrazione del sistema è quindi un elemento che incide in profondità sulla sua gestione. Difficoltà che si aggravano in modo più che proporzionale, quando si registrano situazioni di chiusura al confronto.
Roma, 6 agosto 2022